E poi c’era Costanzo Giardino Vitri. Che era stato in America, dove aveva fatto un po’ di fortuna, e che voleva investire in un’attività che aveva tutte le prerogative per essere vincente.Accanto a loro, anzi dietro a loro, c’era il vecchio Angelo Zegna, che allora aveva 51 anni. Garantiva per i figli, in quella loro prima avventura imprenditoriale, quando lui era già un imprenditore di successo.
Ma quello era davvero un buon momento per avviare un’impresa come quella? Un’industria tessile ai piedi di una montagna e lontana dai grandi snodi produttivi e viari? L’Italia era in piena espansione. Il mercato chiedeva più metri di tessuto e, soprattutto, più metri di qualità. E poi la manodopera non sarebbe mancata quassù. Era il caso di cogliere un’occasione propizia. Bastava avere un po’ di coraggio.
Scorrendo rapidamente l’atto costitutivo si apprende che:
“1° Sono comparse le menzionate persone qui nate e domiciliate le quali dichiarano di costituire come costituiscono fra esse una società in nome collettivo avente per oggetto la confezione di pannilana.
2° Il capitale sociale sarà di lire trentaduemila versato in parti uguali da ciascuno dei soci che concorreranno in parti eguali nei profitti e nelle perdite.3° La società avrà la durata di nove anni e correrà colla ragione sociale “Zegna e Giardino” con sede in Trivero Matrice.