Questo l’intento del progetto
ALL’APERTO promosso dalla Fondazione Zegna, che dal 2008 ha sviluppato nell’area attorno a
Trivero una serie di opere permanenti “site-specific”.
Il
progetto, curato da Andrea Zegna e Barbara
Casavecchia, ha coinvolto artisti
di fama internazionale come Daniel
Buren, Alberto Garutti, Stefano Arienti, Roman Signer, Marcello Maloberti, Dan
Graham e Liliana Moro.
Il progetto, che ha arricchito il territorio di
Trivero con opere d’arte che negli anni hanno connotato il paesaggio, si ispira
all’operato di Ermenegildo Zegna e ai valori che hanno animato il suo
intervento sulle montagne che fanno da cornice al Lanificio. La creazione delle
opere d’arte ha permesso l’interazione tra gli artisti e la comunità: ogni
artista ha lavorato su temi cari al territorio, come l’ambiente, la fabbrica,
le relazioni tra gli abitanti e lo spazio vissuto.
Ogni opera d’arte è un’opera pubblica, accessibile, un
segno permanente sul Comune di Trivero, frutto dell’interpretazione del paesaggio
circostante con lo sguardo contemporaneo dell’artista.
VISITA ALLE OPERE DI ALL'APERTO (percorso consigliato)
Si parte dal Lanificio Zegna,
con l’installazione di Daniel Buren
"Le banderuole colorate, lavoro in situ, 2007, Trivero": un
arcobaleno di bandiere di sette tonalità diverse che anima i tetti dello
stabilimento. La passeggiata può proseguire verso l’opera di Roman Signer "Horloge", primo progetto pubblico
dell’artista in Italia. La “scultura-tempo”, che scandisce il passaggio dei
minuti senza ricorrere alle lancette, invita gli spettatori a una riflessione
esistenziale, sul tempo dell’uomo, il tempo della natura, il tempo del lavoro e
il tempo libero.
Eva, Pulce, Sbadiglio, Lampo, Ferro, Sissi e Otto,
Luna sono i cani protagonisti dell’opera di Alberto Garutti "Dedicato alle persone che sedendosi qui ne
parleranno": 12 panchine in cemento collocate nelle diverse frazioni di
Trivero, realizzate dall’artista dopo essere entrato in contatto con i ragazzi
delle scuole, i loro famigliari e i loro cani.
L’itinerario continua con i “I Telepati”
di Stefano Arienti, una delle opere
più fruite grazie a cui è stato portato il servizio wi-fi anche nelle scuole.
Il giardino delle delizie di Marcello
Maloberti, primo intervento pubblico permanente dell’artista, “I baci più
dolci del vino”, porta i visitatori in uno spazio che è stato restituito alla
comunità: un’area in disuso con vecchi campi da bocce collocata tra la piscina
e la palestra comunale. Infine, l’opera di Liliana
Moro, intitolata “29,88 KMQ” nata per diffondere informazioni sugli
appuntamenti promossi dal Comune e dall’Oasi Zegna. E per finire l’opera di Dan Graham, "Two Way Mirror /
Hedge Arabesque", un caleidoscopico padiglione in acciaio e vetro a
riflessione differenziata, situata tra le splendide fioriture della Conca dei Rododendri.Tutte le opere sono posizionate, letteralmente, all’aperto e visitabili liberamente. www.fondazionezegna.org/allaperto