La cantautrice veneta Erica Boschiero arriva il 23 luglio 2022 all’Oasi Zegna per presentare l’album Respira. La sua voce e la sua chitarra, accompagnate dalla fisarmonica di Sergio Marchesini, saranno ospitati dalla quinta naturale dei boschi dell’Oasi Zegna grazie a un progetto, MusicForForests 2022, che è un tour tra musica e foreste gestite in modo sostenibile, ideato da FSC® Italia che ha recentemente ha assegnato il prestigioso riconoscimento anche a noi di Oasi Zegna. Il concerto di Erica Boschiero sarà un’esperienza unica, per questo le chiediamo qualche anticipazione e come nascono l’album Respira e il progetto MusicForForest.
Erica Boschiero, Respira è un titolo che sembra scritto apposta per un concerto nei boschi di Oasi Zegna. Di cosa parla?
E’ una canzone d’amore che un albero dedica a un essere umano, una richiesta di vicinanza che avanza. L’ho scritta prima del Covid, poi è diventata profetica, suo malgrado. Oggi Respira ha assunto anche altre valenze, ad esempio è un invito alle comunità a tornare a respirare dopo la tormenta, a ricominciare a stare vicina.
Presenterà questo e altri brani in un contesto molto particolare, cioè le foreste certificate da FSC® Italia. Con FSC® è nato il progetto Music for Forest. Ce ne parla?
Conoscevo il direttore, Diego Florian. Siamo amici e ci siamo sempre seguiti a distanza, non avevamo mai collaborato.
Prima di Music for Forests avevo fatto già tanti concerti nei boschi, perché sono esperienze che cambiano la natura dell’ascolto, è come se gli alberi partecipassero. Quando si è trattato di portare l’album Respira in giro per il Paese, la collaborazione con Florian è diventata quasi naturale, perché, considerando l’uso scellerato che viene fatto oggi delle foreste, volevamo valorizzare quelle che vengono gestite responsabilmente, come l’Oasi Zegna. E così nel 2022 abbiamo progettato insieme Music for Forest, un tour nelle foreste certificate da FSC® Italia.
Come diceva, non è nuova ai concerti nei boschi, Music for Forest però è un progetto che nasce quest’anno e coinvolge tante realtà italiane, oltre all’Oasi Zegna anche le foreste di Cavalese, Caorle, Lago Aina, Bigarello. Come se l’aspetta?
Penso che sarà molto bello, perché noi musicisti saremo come un filo che tesse una rete fatta di realtà diverse tra loro, ma legate dallo stesso tipo di percorso. Sarà un modo per far sì che le diverse realtà si conoscano e magari diano vita a uno scambio. Sarà anche un modo per incrociare diversi pubblici, quello che segue la musica d’autore e quello che ama la natura e i boschi.
L’album Respira è tra i finalisti del Premio Tenco, categoria miglior album. Un bel riconoscimento
Sì, una gran bella notizia. E’ un disco che parla molto del vissuto e del sentire delle persone in questo particolare e complicato momento storico, dal problema ecologico alle questioni di genere fino alle migrazioni. Parla dell’impotenza che si prova di fronte all’emergenze che ci è toccato affrontare, ma è un album che accarezza e dà spiragli di luce. C’è una frase nel brano E Resta il Grano che ho fatto con Neri Marcorè in cui si dice: “ L’uragano è finito e ora puoi riposare. E ora puoi respirare”. Anche nelle situazioni complicate dobbiamo cercare di restare leggeri, di pensare anche alle cose belle.
Con quale aspettativa il pubblico dovrebbe venire al suo concerto?
Spero che le persone arrivino non solo per ascoltare me e Sergio Marchesini, ma anche per vivere l’esperienza di restare aperti in un contesto come quello del bosco. In vista del concerto le persone devono armarsi della consapevolezza che non c’è solo un pubblico e un artista che interagiscono e si scambiano energie, ma c’è anche un terzo soggetto, il bosco, che non è inerte, ma è vivo, è fatto di un sottobosco, di insetti, di alberi, funghi, licheni. Mi piacerebbe che il pubblico fosse consapevole di questo. E’ un’esperienza che può portare molto di più di un semplice concerto.