Proseguendo lungo la Panoramica, ecco un’altra visione spettacolare: la mole imponente del Monte Rosa, che si riconosce dalla Bocchetta di
Margosio. Qui, oltre al magnifico panorama, è il luogo ideale per fare una sosta golosa mozzafiato.
5 BIELMONTE
Costruire dal nulla una stazione sciistica. La “montagna dei biellesi”, un luogo dove portare i bambini a sciare. Questo il sogno di Ermenegildo Zegna, all’origine di Bielmonte. Un sogno che si realizzò nel 1957, quando entrarono in funzione i primi impianti, fra cui la seggiovia Monte Marca. A monoposto, è ancora funzionante e sale all’omonimo rifugio a 1620 metri di quota. Il panorama che vi attende sulle terrazza assolata del rifugio è spettacolare, ma un’altra bella sorpresa è la cucina di Elena: fermatevi a pranzo e ordinate le “Sacocce di Fra Dolcino”, una sua specialità. E per tornare a Bielmonte, non abbiate timore di provare il Rolba Run, una pista di bob su rotelle, una discesa di 640 metri, tutta curve, divertentissima alternativa al ritorno in seggiovia. Un’altra idea per pranzare a Bielmonte: l’albergo ristorante Bucaneve, per l’ottima cucina dello chef Ernesto Tonetto, che propone anche piatti di pesce, inediti tra le montagne dell’Oasi. Un'ultima dritta per gli appassionati delle due ruote: allo Chalet Bielmonte si noleggiano le mountain bike, il mezzo più adatto per partire alla scoperta della dell'Alta Valsessera.
Costruire dal nulla una stazione sciistica. La “montagna dei biellesi”, un luogo dove portare i bambini a sciare. Questo il sogno di Ermenegildo Zegna, all’origine di Bielmonte. Un sogno che si realizzò nel 1957, quando entrarono in funzione i primi impianti, fra cui la seggiovia Monte Marca. A monoposto, è ancora funzionante e sale all’omonimo rifugio a 1620 metri di quota. Il panorama che vi attende sulle terrazza assolata del rifugio è spettacolare, ma un’altra bella sorpresa è la cucina di Elena: fermatevi a pranzo e ordinate le “Sacocce di Fra Dolcino”, una sua specialità. E per tornare a Bielmonte, non abbiate timore di provare il Rolba Run, una pista di bob su rotelle, una discesa di 640 metri, tutta curve, divertentissima alternativa al ritorno in seggiovia. Un’altra idea per pranzare a Bielmonte: l’albergo ristorante Bucaneve, per l’ottima cucina dello chef Ernesto Tonetto, che propone anche piatti di pesce, inediti tra le montagne dell’Oasi. Un'ultima dritta per gli appassionati delle due ruote: allo Chalet Bielmonte si noleggiano le mountain bike, il mezzo più adatto per partire alla scoperta della dell'Alta Valsessera.
6 L’ALTA VALESESSERA
È l’area più selvaggia dell’Oasi Zegna, abitata da cervi, caprioli (e dal raro
coleottero protetto Carabus olympiae), percorsa da sentieri per il
trekking e per la mountain bike che conducono ad alpeggi, punti panoramici,
siti archeo-metallurgici. Solo a piedi o con le due ruote dalla Valsessera ci si può spingere fino in
Valsesia lungo una strada di 20 km che
separa Bocchetto Sessera dall'Alpe di Mera. Il territorio dell’Alta Valsessera rientra inoltre nei confini del Sesia Valgrande Geopark, uno dei 10 geoparchi italiani riconosciuti dall’Unesco: nell’estate 2018, gli
appassionati possono esplorare la parte della Valsessera con i
geologi e guide naturalistiche dell’Equipe Arc En Ciel (info: 015.0990725,
349.4512088, maffeo.geologo@gmail.com).
7 IL BOSCO DEL SORRISO
Gli alberi fanno bene alla salute. E ci rendono felici. È quello che si scopre nel Bosco del Sorriso, un percorso che parte dal Bocchetto Sessera, a circa metà della Panoramica Zegna, e s’inoltra nella Alta Valesessera. Lo ha progettato l’esperto di bioenergetica Marco Nieri, che ha studiato le piante della zona e indicato su cartelli disseminati lungo il sentiero gli effetti che larici, abeti, betulle e faggi hanno sul nostro sistema energetico e pisco-fisco. Influssi diversi a seconda del tipo di albero, che non solo si leggono ma si respirano e si vivono, lungo la facile passeggiata (4,6 km) con soste in piacevoli aree relax allestite con sedute in pietra e grandi libri in legno di cedro, con incise favole ispirate al bosco, meraviglia per i bambini.
Gli alberi fanno bene alla salute. E ci rendono felici. È quello che si scopre nel Bosco del Sorriso, un percorso che parte dal Bocchetto Sessera, a circa metà della Panoramica Zegna, e s’inoltra nella Alta Valesessera. Lo ha progettato l’esperto di bioenergetica Marco Nieri, che ha studiato le piante della zona e indicato su cartelli disseminati lungo il sentiero gli effetti che larici, abeti, betulle e faggi hanno sul nostro sistema energetico e pisco-fisco. Influssi diversi a seconda del tipo di albero, che non solo si leggono ma si respirano e si vivono, lungo la facile passeggiata (4,6 km) con soste in piacevoli aree relax allestite con sedute in pietra e grandi libri in legno di cedro, con incise favole ispirate al bosco, meraviglia per i bambini.
8 PASSEGGIATA ALLE TEGGE: LA STRADA DELL'ALPE ARTIGNAGA
Dal Bocchetto Sessera in un’ora di passeggiata lungo un sentiero (16) percorribile in mtb si sale a uno degli alpeggi più belli dell’Oasi: l’Alpe Artignaga sorprende con le sue caratteristiche baite, chiamate tegge, oggi ristrutturate, raccolte in un’ampia conca proprio sotto la mole della Cima delle Guardie. D’inverno la strada dell’Artignaga è una delle piste più amate dagli sciatori di fondo, che a Bocchetto Sessera hanno a disposizione numerosi tracciati.
Dal Bocchetto Sessera in un’ora di passeggiata lungo un sentiero (16) percorribile in mtb si sale a uno degli alpeggi più belli dell’Oasi: l’Alpe Artignaga sorprende con le sue caratteristiche baite, chiamate tegge, oggi ristrutturate, raccolte in un’ampia conca proprio sotto la mole della Cima delle Guardie. D’inverno la strada dell’Artignaga è una delle piste più amate dagli sciatori di fondo, che a Bocchetto Sessera hanno a disposizione numerosi tracciati.
9 POLENTA IN BAITA. E BAGNO AL TORRENTE
Un autentico rifugio di montagna, a 1100 metri, in Alta Valsessera, aperto da giugno a ottobre e animato da feste ed eventi tutta estate, settembre compreso. 24 i posti letto. In tavola, polenta e piatti tipici, dolci e pane fatto in casa. Il Rifugio Piana del Ponte si raggiunge percorrendo un sentiero per lo più in discesa, partendo dal Bocchetto Sessera, o lasciando l’auto alla Casa del pescatore e proseguendo a piedi, lungo il tracciato segnalato F10, che costeggia il torrente Sessera e arriva alla Piana del Ponte in 35 minuti di cammino. Per rinfrescarsi all'arrivo, vicino al rifugio si può fare il bagno al torrente, in tre piccole piscine naturali.
10 LA VALLE CERVO
Dal Bocchetto Sessera, la Panoramica Zegna scende verso questa valle, regalando suggestioni nuove. Il paesaggio cambia: si fa più aspro e spigoloso. Modellata dai ghiacciai e dal torrente da cui prende il nome, la Valle Cervo è l’unica del Biellese con caratteristiche alpine. Una montagna dura e grigia come le particolari rocce magmatiche che la caratterizzano, fra cui la sienite. Da visitare il borgo di Rosazza, per le sue architetture e l’alone di mistero legato alla presenza di simboli esoterici e massonici.
Un autentico rifugio di montagna, a 1100 metri, in Alta Valsessera, aperto da giugno a ottobre e animato da feste ed eventi tutta estate, settembre compreso. 24 i posti letto. In tavola, polenta e piatti tipici, dolci e pane fatto in casa. Il Rifugio Piana del Ponte si raggiunge percorrendo un sentiero per lo più in discesa, partendo dal Bocchetto Sessera, o lasciando l’auto alla Casa del pescatore e proseguendo a piedi, lungo il tracciato segnalato F10, che costeggia il torrente Sessera e arriva alla Piana del Ponte in 35 minuti di cammino. Per rinfrescarsi all'arrivo, vicino al rifugio si può fare il bagno al torrente, in tre piccole piscine naturali.
10 LA VALLE CERVO
Dal Bocchetto Sessera, la Panoramica Zegna scende verso questa valle, regalando suggestioni nuove. Il paesaggio cambia: si fa più aspro e spigoloso. Modellata dai ghiacciai e dal torrente da cui prende il nome, la Valle Cervo è l’unica del Biellese con caratteristiche alpine. Una montagna dura e grigia come le particolari rocce magmatiche che la caratterizzano, fra cui la sienite. Da visitare il borgo di Rosazza, per le sue architetture e l’alone di mistero legato alla presenza di simboli esoterici e massonici.