Saltare nelle pozzanghere, giocare con il fango, scovare le castagne nascoste sotto le foglie o andare in cerca di funghi. In autunno i boschi dell’
Oasi Zegna diventano un parco giochi per i bambini, un territorio che sollecita tutti i sensi, che invita all’osservazione, il posto perfetto per fare vere e proprie esplorazioni. Anche nelle giornate di pioggia o di nuvole basse. Anzi, soprattutto in questi momenti, perché gli spunti diventano ancora di più.
Portare i bambini nella natura in autunno significa regalare loro stimoli che sono fonte di osservazione, conoscenza e apprendimento. Lo sa bene Valentina Rolando, laureata in psicologia e membro dell’associazione L’AgriCultura di Veglio (Bi) che insieme a un gruppo di altre 7 persone si occupa di outdoor education e si dedica a progetti per bambini dai 2 anni e mezzo ai 10 per far vivere loro la natura a 360 gradi. Si basano sulla pedagogia del bosco (le occasioni di apprendimento nascono dalla libera interazione tra ambiente e bambini), molto radicata nel nord Europa e sempre più diffusa anche in Italia.
Dalla sua esperienza, viene fuori che bosco e sottobosco in autunno sono un vero paradiso per i bambini. Ci sono solo due accorgimenti da adottare: provvedere a un giusto equipaggiamento per evitare che si bagnino e prendano freddo ed evitare le giornate di vento per il pericolo della caduta dei rami.
Ecco alcuni spunti di attività che arrivano dall’esperienza di AgriCultura nata nel 2015 con il progetto pilota il Bosco dei Piccoli. Anche voi potete proporli ai vostri bambini per divertenti (e istruttive) giornate nella natura. Anche qui vale una premessa: sporcarsi è inevitabile. E un consiglio: “I bambini sono competenti e ricchi di curiosità. Noi adulti siamo accompagnatori, camminiamo di fianco a loro, li aiutiamo rilanciando possibili attività in base a ciò che c’è in natura, ma sono i bambini che devono scegliere a quale attività dedicarsi”.
Cercare le castagne. I bambini amano raccogliere le castagne. Quelle mature sono a terra, devono aguzzare la vista e andare a scovarle sotto le foglie o vicino ai tronchi. Adorano anche assistere alla cottura e sbucciarle prima di potersi, finalmente, gustare il frutto del raccolto.
Pioggia e pozzanghere. Ben protetti con tute antipioggia (meglio a cerata) e stivali di gomma è bello sentirsi cadere addosso le goccioline di pioggia. Saltare nelle pozzanghere poi è un piacere infinito a cui, spesso, anche gli adulti non sanno sottrarsi.
Fango. Salire e scendere dalle rive fangose è divertente, perché riproduce lo stesso gioco di quando si scivola lungo le discese innevate. Il fango, elemento di divertimento insospettabile per molti adulti, può essere usato come creta per realizzare sculture o, ancora, può essere usato come ingrediente da cucina da impastare con l’acqua per realizzare torte o biscotti immaginari.
Foglie. I bambini sono grandi osservatori. Apprezzano i giochi cromatici degli alberi in autunno e amano raccogliere le foglie che possono poi essere osservate, catalogate e confrontate nei vari periodi dell’anno. Possono anche essere disegnate e conservate in una sorta di diario botanico”.
Stare nella natura. Ai bambini viene naturale lasciarsi andare e godere dell’ambiente così com’è, osservarne le caratteristiche, non lasciarsi intimidire dal freddo o dall’acqua. Più difficile è per gli adulti che, in alcuni casi, preferiscono stare all’aria aperta quando il clima è più favorevole. “Ma è l’uomo che si deve adattare al clima e non viceversa - conclude Valentina rifacendosi all’esperienza dei Paesi del Nord Europa - Non c’è un tempo buono o cattivo, c’è un equipaggiamento adatto o inadeguato”.