C’è sempre una nonna dietro ai ricordi più belli dell’infanzia. Spesso sono legati alla cucina, a un piatto particolare, ai profumi delle cotture lente e all’amore con cui la pietanza veniva preparata.
E ci sono due nonne anche dietro alle ricette della tradizione che le cucine di due ristori dell’Oasi Zegna continuano a preparare con gran piacere per i loro clienti.
Luca della Cascina il Faggio di Mosso e
Mirko della locanda Gribaud di Valdilana sono due giovani che amano rifarsi alla tradizione del territorio e ai prodotti che loro stessi coltivano per cucinare piatti densi di sapori e di ricordi.
Anche voi potete cimentarvi con queste ricette tipiche biellesi che Luca e Mirko regalano agli affezionati dell’
Oasi Zegna e che amano spiegare così.
LUCA E LA MINESTRA DI RISO, ZUCCA E LATTE“Se devo pensare a un piatto per l’autunno, la prima ricetta che mi viene in mente è
la minestra di riso, zucca e latte. Quando abbiamo ristrutturato la cascina, mia nonna si è trasferita da noi. Nonostante i suoi 90 anni, ci dava una gran mano a pulire, stirare, lavare, mondare la verdura etc etc etc…
Il ricordo che ho di lei in questa stagione però è un altro. In frigo c’era sempre pronto un vasetto di minestra di riso, zucca e latte. E un po’ come funziona per l’asporto (che ahinoi torna di moda in questo periodo), io prendevo il vasetto, senza dover cucinare niente. E il giorno dopo il vasetto riappariva magicamente pieno nel frigo”.
MIRKO E I CAPUNET DELLA BISNONNA IRMA
“E’ un piatto che mangio da sempre, quando ero piccolo consumavo questi involtini alla velocità della luce. Li preparava la mia bisnonna Irma che ha gestito Gribaud per tanti anni. E me lo faceva anche la nonna Elsa che ha rilevato la locanda dopo di lei".
Dopo la nonna Elsa la locanda è stata data in gestione varie volte, poi da luglio Mirko ha ripreso la tradizione di famiglia ed è tornato alla locanda che gestisce insieme con la fidanzata Miriam.
"Mi ricordo - continua Mirko - che la cerimonia di preparazione iniziava già quando si andava in macelleria per scegliere la carne.
La cosa che mi è sempre piaciuta di questa ricetta della tradizione povera (era il pasto contadino per eccellenza, preparato per le transumanze e per i duri giorni di freddo lavoro nei campi) è che viene preparata con estrema cura e con una grande attenzione per la presentazione”.
“Se invece penso all'estate, allora c'è un altro piatto che mi riporta la mente alla nonna in cucina: sono le pesche ripiene, dolce semplice che profuma di territorio e di ricercatezza contadina. Le ho preparate quest’estate e, con estrema soddisfazione, ho avuto clienti che già frequentavano la locanda ai tempi della nonna che mi hanno detto: ‘Sono proprio come ce le ricordavamo’”.